“Giacomo, mio figlio” è il racconto di due esistenze speculative, innamorate della sapienza e della cultura, che dalla fonte dei libri hanno però tratto conclusioni diverse: la certezza della tradizione per Monaldo, il rinnovamento il fascino del futuro ed infine il pessimismo per Giacomo. Il racconto di un padre e di un figlio che si sono amati e odiati a modo loro: l’uno, sentendosi in dovere di difendere il figlio da una sbornia modernista, l’altro, il figlio, riconoscendogli il lascito di un patrimonio libresco e di sapienza dal quale paradossalmente aveva distillato posizioni e visione del mondo opposte a quelle paterne.
Un intimo dialogo sottinteso, mai dichiarato, ma che è continuato per la vita intera. Ma, a sottolineare la modernità dei temi, il viaggio sarà contrappuntato anche dalle parole e dai suoni dei maggiori cantautori italiani del periodo eroico. Recanati sarà la “Piccola città” di Francesco Guccini, la luna di Canto Notturno chiamerà la “Luna” di Angelo Branduardi, “C’è tempo” di Ivano Fossati regalerà nuova modernità ad un classico tema leopardiano, “Come è profondo il mare” di Lucio Dalla sarà l’emozionante contrappunto de “L’infinito”. Suoni e sussurri che si fondono, e rendono ancor più evidente come la poesia di Giacomo sia sì senza tempo, ma anche profondamente calata nel nostro.
Durata dello spettacolo
75 minuti
>Spettacolo di
Paolo Logli e Luca Violini
Voci
Luca Violini
Video
Marco Bragaglia
Disegno del Suono
Claudio Cesini
Post produzione audio
Petrucci Studio
Regia
Luca Violini e Marco Bragaglia
Distribuzione
ClassManagement Italia srl
Federica Maurizi
320.5623974
f.maurizi@classmanagement.it